E’ possibile intervenire sulle cellule del fegato e, in qualche modo, “convincerle” che possono eseguire le stesse funzioni dei nostri neuroni! La sconcertante scoperta viene da Stanford (USA) a firma di un ricercatore italiano, il dottor Samuele Marro.
Un risultato eccezionale, se confermato da ulteriori studi, perchè permetterebbe di trovare cure per le malattie cerebrali e neuro-degenerative senza bisogno di trapianti di staminali o di creazione di cellule specializzate in laboratorio. Infatti, immettendo nelle cellule epatiche i vettori virali di tre geni, chiamati Brn2, Ascl1 e Myt1l, si è notato come queste cellule cambino radicalmente la propria identità. Cioè, non si tratta di cellule che imitano le funzioni dei neuroni, ma di VERI E PROPRI neuroni. Le cellule epatiche innestate con tali vettori, infatti, cominciano a esprimere dei geni tipici dei neuroni, mettendo in “stop” i propri geni originari tipici del fegato. Insomma, non si mascherano … cambiano proprio “vestito”. Generano impulsi elettrici, si legano ad altri neutroni eccetera. Le possibilità che si aprono in medicina con queste prospettive sono molteplici e certamente importanti per la soluzione di tante malattie.